Italianistica
La penna in fondo all'occhio
Esercizi di lettura/scrittura
di Lino Angiuli
editore: Stilo Editrice
pagine: 272
Perché mai scrittura e lettura debbono rischiare di essere ‘separate in casa’? Perché mai il poeta non può anche essere critico? Una delle più attive e interessanti figure della poesia italiana contemporanea, Lino Angiuli, dimostra, con questa raccolta di scritti critici, come la penna e l’occhio non possano che essere complementari ovvero come la creazione letteraria debba naturalmente confrontarsi con le pagine altrui per giungere a una consapevole interlocuzione con il proprio tempo.Il saggio su Gozzano, gli ‘esercizi di lettura’, le posizioni teoriche e una selezione di prefazioni e postfazioni, distillato di oltre quarant’anni di attività culturale, contribuiscono alla fissazione di alcune idee chiave dell’itinerario di Angiuli, rivelandoci non solo i principali autori di riferimento ma anche un’idea della letteratura come ‘tradizione sperimentale’ e una concezione della relazione intellettuale come creazione di una sodalità diffusa. Perché le lettere possano essere davvero umane.L'e-book del volume è disponibile sulla piattaforma Torrossa a questo link
Sergio Solmi critico militante
Un itinerario nella letteratura italiana del Novecento
di Antonio Giampietro
editore: Stilo Editrice
pagine: 304
La scrittura di Sergio Solmi è esemplare della più seria ‘critica militante’, da intendersi come attenzione prevalente alla contemporaneità e da esercitarsi nei luoghi ‘necessari’ del dibattito letterario (in primis sulle pagine delle riviste), senza mai venir meno ai doveri di precisione e rigore che si richiedono allo studioso. Quest’indagine ricostruisce accuratamente in quattro capitoli un profilo del Solmi italianista – cominciando dall’ampio contesto teorico che caratterizzò gli anni della sua formazione e illustrando le relazioni intellettuali da lui intrattenute – da cui emerge il suo accostamento al mondo dei giornali e delle riviste, culminato nella fondazione e nella direzione di numerose testate. Il terzo capitolo dimostra come, nonostante l’attività di Solmi si sia espressa attraverso una quantità di scritti, mai ordinati in forma monografica, dalle sue pagine emerga una ben precisa linea della lirica contemporanea, poggiante su alcune personalità poetiche che per il critico hanno agito come figure di riferimento: Saba, Ungaretti, Quasimodo e Montale. Il quarto e ultimo capitolo passa poi a esaminare la posizione di Solmi riguardo alle due forme basilari della contemporaneità: la prosa d’arte e il romanzo. Delle opere del critico e degli studi a lui già dedicati dà conto, infine, un’ampia e precisa bibliografia.L'e-book del volume è disponibile sulla piattaforma Torrossa a questo link
Il Codice Dante
Cruces della 'Commedia' e intertestualità novecentesche
di Daniele Maria Pegorari
editore: Stilo Editrice
pagine: 420
Anticipato da uscite parziali su varie riviste, questo volume individua nella Commedia il ‘codice’ di un sistema intertestuale su tre livelli: i primi due riguardano il rapporto con le fonti e le ‘autocitazioni’ presenti nella Commedia, il terzo livello scopre nel Poema il ‘codice genetico’ della letteratura italiana, europea e americana, che si manifesta particolarmente allorché numerosi autori hanno dovuto dar conto dello sgomento prodotto dalla postmodernità. Da un lato si collocano i tre saggi ruotanti intorno al misterioso lancio della «corda» di Inf., xvi (dietro cui si cela forse la chiave allegorica del primo canto e dell’intera struttura morale dell’opera), dall’altro i sette saggi su Marx e Gramsci, Gozzano, Montale, Pasolini, Luzi, Loi e su quasi sessanta romanzi duemilleschi dimostrano che i debiti contratti con Dante sono indispensabili sia per costruire le più consapevoli poetiche contemporanee, sia per colorare il caleidoscopio della letteratura di consumo, al crocevia fra impegno e divertissement.L'e-book del volume è disponibile sulla piattaforma Torrossa a questo link
Rime
di Giovanni Antonio Paglia
editore: Stilo Editrice
pagine: 288
La figura di Giovanni Antonio Paglia, erudito, storico e poeta di Giovinazzo, che pur nella posizione defilata di rimatore di provincia intrattenne rapporti con i letterati del suo tempo, dimostra come anche la ‘periferia’ fosse lambita dal fermento intellettuale che interessò nel Cinquecento le corti centro-settentrionali. Fra la sua non copiosa produzione letteraria vanno annoverate anche le Rime, canzoniere conservato in forma autografa presso la Biblioteca Ambrosiana, e databile dal frontespizio al 1579. Il ‘racconto lirico’ muove dall’innamoramento, passa per l’esperienza del pentimento, e giunge infine all’approdo catartico, suggellato significativamente dall’immagine della «Donna celeste».Si pubblica qui per la prima volta il canzoniere di Paglia, con una corposa introduzione che ricostruisce lo scenario storico-culturale in cui le Rime furono scritte e analizza i testi e il rapporto con i modelli.L'e-book del volume è disponibile sulla piattaforma Torrossa a questo link
Lo scrittore indignato
Sperimentalismo, erotismo e critica sociale in Luigi Malerba
di Rossella De Palma
editore: Stilo Editrice
pagine: 142
La narrativa di Luigi Malerba (1927-2008), antirealistica e ‘informale’ ha intrecciato eventi storici, dimensioni corporali e un gusto del paradosso che lascia perplesso il lettore. In questo studio monografico (completato da un’utile antologia minima delle opere) il suo itinerario è ricapitolato intorno a tre nodi tematici: lo sperimentalismo, col quale Malerba ha messo in discussione le tradizionali forme del romanzo, in accordo con la poetica del Gruppo 63; l’erotismo, con la centralità ossessivamente assegnata al corpo e al sesso, come metafore della conflittualità delle relazioni interpersonali e del vuoto di una civiltà divenuta assurda; la politica, che anima le ricostruzioni storiche del Pianeta azzurro (1986) e delle Maschere (1995), con le loro allusioni alle trame occulte, allo stragismo, ai servizi segreti e alla massoneria deviata. Malerba è stato, infatti, il fustigatore delle colpe della società italiana di fine millennio: l’indignazione è la vera protagonista della sua intera opera.L'e-book del volume è disponibile sulla piattaforma Torrossa a questo link
Le ragioni del fobantropo
Studio sull'opera di Guido Morselli
di Domenico Mezzina
editore: Stilo Editrice
pagine: 272
Romanziere poliedrico e filosofo fuori dal coro, Guido Morselli (1912-1973) inseguì senza trovarlo il suo pubblico, fino al tragico gesto suicida, rimanendo quasi del tutto inedito: eppure, non appena è iniziata, dal 1974 in poi, la pubblicazione postuma dei suoi romanzi, da Roma senza papa a Il Comunista, da Dissipatio H.G. a Uomini e amori, passando per i saggi di Fede e critica e di La felicità non è un lusso, Morselli è divenuto un autore cult, guardato con crescente interesse da parte di chi cercasse nella letteratura il coraggio di fare piazza pulita di tutte le ideologie del suo tempo e di tutti i miti del senso comune, fino a ‘mettere fra parentesi’ la propria stessa vita e quella degli altri. Sulla scia dei suoi maestri elettivi (Montaigne, Leopardi e Proust), lo scrittore ha assunto la maschera del «fobantropo», colui che critica a fondo l’antropocentrismo occidentale e in ostinata solitudine declina con realismo e rigore le ragioni di un nuovo illuminismo.L'E-BOOK DEL VOLUME È DISPONIBILE SULLA PIATTAFORMA TORROSSA A QUESTO LINK
Piccole patrie
Il Gargano e altri Sud letterari
di Salvatore Ritrovato
editore: Stilo Editrice
pagine: 160
Nell’era della globalizzazione si torna a parlare di patrie, anzi di piccole patrie. È più di un richiamo al passato, alla tradizione: è un modo per riallacciare il presente a un orizzonte (politico, economico, letterario ecc.) più mosso e articolato, composto di tante realtà diverse, e tuttora vivo, imprescindibile. Il presente volume prende idealmente le mosse da questa riflessione liminare, per addentrarsi – con la méthode del passeggiatore solitario – nel mondo della poesia, in un angolo geograficamente circoscritto della provincia italiana, del suo Mezzogiorno, delle Puglie: il Gargano. I principali temi della cultura contemporanea vengono, in tal modo, saldamente agganciati alle sollecitazioni di questo luogo letterario, variamente attraversato (dalle pagine settecentesche di P. Manicone alle parodie eroicomiche di Borazio, alle differenti prospettive liriche della poesia degli ultimi anni) in un tessuto unitario e coerente, alla ricerca di un “segreto” capace di trarre immagini da coltivare anche altrove.Lungi dal formare un canone, questo libro si dispiega, dunque, come il resoconto di un viaggio provvisorio, e ancora non terminato, fra le opere di scrittori che si muovono, per scelta, lontani dai salotti e dai centri del potere, sembrano quasi schivarli, appartandosi nella storia antica e povera del luogo, nelle sue parole rare, nei miti fatti di silenzi ed inquietudini, per trarre più forza al loro verso.L'E-BOOK DEL VOLUME È DISPONIBILE SULLA PIATTAFORMA TORROSSA A QUESTO LINK
Cinque novelle
di Federico De Roberto
editore: Stilo Editrice
pagine: 168
Federico De Roberto (Napoli, 1861 – Catania, 1927), ideatore di un Verismo giovane ed originale, fu osservatore minuzioso, sarcastico eppur spietato della Sicilia del suo tempo: dalle sue opere traspare per essa una passione tormentata, quasi feroce. Ne nasce una strabiliante capacità di narrare a rapidi tocchi ma profondamente, di sorvolare le maree della folla come di scandagliare gli angoli più oscuri delle coscienze. Questa antologia consta di una snella e mirata introduzione sul periodo storico-letterario degli esordi narrativi dell’autore catanese, e di cinque novelle, corredate di note e di singole presentazioni, tra le più famose ed innovative (La disdetta, San Placido, Il rosario, La scoperta del peccato, Il paradiso perduto). La raccolta nasce destinata agli ‘studenti’ di tutte le età: tanto a quelli a cui la scuola riesce ancora a solleticare qualche curiosità, quanto a quelli che hanno lasciato i banchi da un pezzo ma che sentono il desiderio di conoscere, lasciandosi guidare, senza invadenze critiche né didattiche, in una raccolta ‘di fiore in fiore’ che non potrà non affascinare.
La diversità a teatro
I drammi giovanili di Pasolini
di Jole Silvia Imbornone
editore: Stilo Editrice
pagine: 210
Ben note sono le sei ‘tragedie borghesi’ che Pier Paolo Pasolini concepì a partire dalla seconda metà degli anni Sessanta. Meno scontata è la scoperta che il vero esordio del giovane bolognese, a soli sedici anni, fu proprio un dramma, La sua gloria.Di qui prende le mosse questa ricerca, la prima dedicata con cura esclusiva al primo teatro pasoliniano: dalle ambizioni letterarie e dalle sperimentazioni linguistiche di quella pièce liceale si passa alle originali rielaborazioni del mito nell’Edipo all’alba, velata ma audace prima manifestazione drammaturgica del desiderio omosessuale in Pasolini.Ci si concentra poi dettagliatamente sulla stesura e sulle rappresentazioni del suo unico dramma in friulano, I Turcs tal Friul (con il vano martirio del giovane ‘scandaloso’ protagonista), e sulla prima opera teatrale pasoliniana che ammetta un personaggio con connotati autenticamente paterni, La poesia o la gioia, ricca di echi del maledettismo francese.
Italo Calvino e i cavalieri fantastici
di Chiara Lacirignola
editore: Stilo Editrice
pagine: 158
Il volume è un percorso all’interno di quella narrativa calviniana specchio della tensione dell’autore verso la creazione di personaggi positivi ed eroici, modelli per l’uomo moderno che deve recuperare un ruolo attivo nella Storia. Se nell’immediato dopoguerra il neorealismo imprigionava gli artisti nella necessità di una produzione impegnata, Calvino sfugge a questo imperativo esaltando i valori della mobilità, della rapidità, dell’azione e li racchiude in personaggi attivi, idealisti e indagatori. Tuttavia gli avvenimenti storici, le delusioni, ma anche i viaggi e i nuovi incontri mutano la prospettiva con cui l’autore tratta l’archetipo del cavaliere, il quale abbandona la storia civile per proiettarsi in uno spazio meta-temporale e meta-letterario. Nel percorrere la strada della riattualizzazione del mito cavalleresco Calvino non esita a ricorrere a una delle più marcate attitudini narrative tardo-novecentesche, la riscrittura, che lo porta ad attingere non solo alla tradizione letteraria nazionale (Ariosto in primis) ma anche a quella internazionale (dal Don Quijote all’avanguardia francese de Les fleurs bleues), in un fecondo connubio di topoi cavallereschi e fantastici.L'E-BOOK DEL VOLUME È DISPONIBILE SULLA PIATTAFORMA TORROSSA A QUESTO LINK
Les Barisiens
Letteratura di una capitale di periferia.1850-2010
di Daniele Maria Pegorari
editore: Stilo Editrice
pagine: 446
Nella Parigi di inizio Novecento Ricciotto Canudo, uno fra i primi teorici mondiali del cinema, partito da Gioia del Colle per divenire protagonista della vita culturale della Ville Lumière, veniva vezzosamente appellato barisien; negli anni Settanta il termine fu riscoperto per indicare quell’école di giovani sociologi, filosofi, storici e critici dell’Università di Bari che seppe parlare con coraggiosa originalità e nuova problematicità allo sclerotizzato panorama del marxismo italiano. La storia di quell’aggettivo diviene in questo libro il simbolo della trasformazione della figura dell’intellettuale e delle sue condizioni di lavoro in Puglia, dalla secolare diaspora verso Napoli, Firenze, Parigi e gli Stati Uniti fino alla creazione di un ceto di scrittori e critici finalmente residenti dopo lo spartiacque rappresentato dal Sessantotto e dalla nascita dell’ente Regione (1970). È così che la Puglia ha potuto scrollarsi di dosso il complesso di essere solo una ‘provincia dell’impero’ e ha scoperto il risvolto positivo di essere ‘periferia’: la sua natura di confine può renderla più aperta all’ascolto e alla sperimentazione. Note critiche, saggi, recensioni, schede di valutazione editoriale ed atti di convegno, scritti da Pegorari nell’arco di quasi quindici anni, diventano ora tessere di un’organica storia sociale della letteratura in Terra di Bari dal Risorgimento ad oggi.L'E-BOOK DEL VOLUME È DISPONIBILE SULLA PIATTAFORMA TORROSSA A QUESTO LINK
Una autobiografia di fatti non accaduti
La narrativa di Walter Siti
di Francesca Giglio
editore: Stilo Editrice
pagine: 188
Ben noto come uno dei maggiori studiosi di Letteratura italiana contemporanea, disciplina di cui è ordinario nell’Università dell’Aquila, e curatore dell’opera omnia di Pasolini, Walter Siti (1947), modenese di nascita ma romano di formazione, si è segnalato in maniera sempre più convincente, a partire dal 1994, come narratore, pubblicando quattro romanzi (l’ultimo è del 2008) e una raccolta di racconti, editi da Einaudi e Mondadori. Al centro di tutta la produzione c’è l’ossessione narcisistica della rappresentazione di sé, ma, al contempo, l’analisi dei processi che oggi portano alla mistificazione della realtà, anche con il concorso della macchina televisiva che abbatte i confini fra reality e fiction. Ne vien fuori una ‘finta autobiografia’, il racconto iperrealistico e ‘maledetto’ della vicenda di un io-Walter che continuamente entra ed esce dalla vita reale del suo autore, sullo sfondo degradato della metropoli postmoderna. Questa monografia, la prima dedicata allo scrittore romano, ricostruisce con analisi accurate l’evoluzione dell’intero itinerario narrativo e la sua peculiare natura filosofica.L'E-BOOK DEL VOLUME È DISPONIBILE SULLA PIATTAFORMA TORROSSA A QUESTO LINK