A 2000 anni dalla sua morte (14 d.C.), la figura di Augusto fa ancora discutere. Il primo vero imperatore di Roma ebbe in genere il favore dei contemporanei e dei posteri, soprattutto dopo aver consolidato il suo potere. La pubblicazione delle Res gestae, un testo epigrafico, in latino e in greco, collocato in varie città dell’impero, fu il mezzo attraverso cui Augusto esaltò la sua opera politica, prima ancora che militare. Ma al di sopra delle trionfali espressioni, occorre scoprire i silenzi voluti, le mezze verità, le falsità. È ciò che si propone questo studio in cui viene presentato – con traduzione – il testo nelle due lingue antiche, mostrando anche le poche ma significative differenze tra le due narrazioni. Alla fine l’esperienza di Augusto risulta l’emblema di ogni vicenda in cui è protagonista chi conquista e mantiene il potere.
Res gestae
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titolo | Res gestae |
sottotitolo | Il manifesto del princeps nel nome della res publica |
autore | Augusto |
curatori | Nicola Pice, Giovanni Leone |
traduttori | Nicola Pice, Giovanni Leone |
argomento | Cultura classica |
collana | 4. Bussole |
serie | Antichi e moderni, 10 |
marchio | Stilo |
editore | Stilo Editrice |
formato |
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pagine | 256 |
pubblicazione | 02/2015 |
ISBN | 9788864791401 |
Abstract
A 2000 anni dalla sua morte (14 d.C.), la figura di Augusto fa ancora discutere. Il primo vero imperatore di Roma ebbe in genere il favore dei contemporanei e dei posteri, soprattutto dopo aver consolidato il suo potere. La pubblicazione delle Res gestae, un testo epigrafico, in latino e in greco, collocato in varie città dell’impero, fu il mezzo attraverso cui Augusto esaltò la sua opera politica, prima ancora che militare. Ma al di sopra d...