Questo diario è stato scritto tra il 24 febbraio 2022 (quando ha avuto inizio l’aggressione russa contro l’Ucraina) e il dicembre 2022. È la storia della resistenza personale e quotidiana di chi, continuando a vivere in Russia, non vuole omologarsi a una mentalità ferina. È il tentativo di restare umani di fronte all’orrore che penetra nella vita di tutti i giorni. È il grido di una donna tramortita dal dolore per l’Ucraina, e delle sue lacrime che segnano una reazione rispetto al mondo che la circonda. Natal’ja Ključarëva racconta la paura e la necessità di mantenere i contatti, nel corso di quei dieci mesi, con altri “resistenti” loro malgrado. Donne e uomini decisi a resistere perché fortemente convinti che l’etica e l’umanità sono concetti superiori a qualunque ragion di stato e alle menzogne che essa necessariamente porta con sé.
Biografia dell'autore
Natal’ja Ključarëva
Natal’ja Ključareva (1981) è poeta, prosatrice e giornalista, autore di programmi per l’infanzia. Vive a Jaroslavl’. Il suo primo romanzo Rossija: obščij vagon è tradotto in francese, tedesco, polacco, serbo, finalndese, greco e italiano (con il titolo Un treno chiamato Russia). È stata vincitrice di premi letterari in Russia (premi “Jurij Kazakov”, “Debjut”), nel 2002 fa parte della shot-list del premio “Poezija”, nel 2009 il suo secondo romanzo, SOS, entra nella long-list del prestigioso premio “Nacional’nyj bestseller”.Eventi collegati a Diario della fine del mondo
il 07.11.2023 alle ore 18.00