La Bari nuova. Percorsi di legalità e cambiamenti a venti anni dalla morte di Michele Fazio
Dove
Bari
Quando
L'evento è iniziato:
giovedì 3 giugno 2021
alle 16.30
L'evento si è concluso:
venerdì 4 giugno 2021
alle 20.00


A distanza di venti anni l'associazione Zefiro, con il patrocinio del Comune di Bari e della Fondazione ‘Vincenzo Casillo’ e in collaborazione con Stilo editrice, Libera Bari, Giraffa Onlus, Coop Alleanza 3.0, Anchenoi movimento di cittadinanza attiva, e la partnership dell’Istituto Marco Polo, organizza il convegno 'La Bari nuova. Percorsi di legalità e di cambiamenti a venti anni dalla morte di Michele Fazio' e invita la cittadinanza tutta, quella viva e partecipe di un tessuto che sempre freme di vitalità e di dinamismo (e dunque scuole, professionisti, chiesa, associazionismo, cittadinanza) a prendervi parte.
La manifestazione avrà luogo il 3 e il 4 giugno 2021 a Bari presso il Fortino Sant'Antonio, quando voci autorevoli dell'antimafia sociale si alterneranno a quelle dei famigliari delle vittime di mafia. Il convegno si svolgerà in modalità online; i relatori parleranno davanti a una platea di rappresentanza e gli incontri saranno trasmessi in streaming sulla pagina FB di Zefiro e sul sito www.stiloeventi.it (il programma è presente sulla pagina FB di Zefiro; per registrarsi al Convegno è possibile cliccare qui).
Queste due giornate di studio e di riflessione saranno solo il primo step del percorso proposto, perché le iniziative si concluderanno il giorno 11 luglio 2021 con lo spettacolo Stoc ddò a cura della compagnia dei ‘Meridiani Perduti’ che si terrà nella Chiesa Cattedrale di Bari, cui seguirà il giorno 12 luglio 2021 un momento di riflessione e di memoria in largo Amenduni 1, ovvero sul luogo della strage.
Info: [email protected]; 349/6377019-080/9905095 (lun-ven ore 10-12), 329/6767559 (lun-ven ore 17-18).

Il grido e l'impegno
La storia spezzata di Michele Fazio
Francesco Minervini
Michele Fazio è un ragazzo barese di quindici anni, pieno di vita e di entusiasmo, che una sera di luglio sta tornando a casa per cenare con la propria famiglia. All’improvviso viene strattonato; non ha il tempo di voltarsi indietro, sente degli spari, sono attimi: un proiettile gli perfora il cranio e lui cade riverso per terra. Tutti scappano, lasciandolo solo. Nell’aria si avverte, lancinante, un solo grido: ‘Aveme accise u uagnune buenn’ (‘Abbiamo ucciso il bravo ragazzo’). Con l’aiuto dei genitori Lella e Pinuccio Fazio la storia spezzata di Michele e l’assurdità della sua morte innocente tornano a ricomporsi per diventare quella memoria collettiva di cui non solo Bari, ma ogni città che protegge i propri figli deve riappropriarsi: nella consapevolezza che occorre sempre volere, pretendere, provocare una giustizia e un impegno a volte troppo difficili per gli onesti.
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