Michele Bracco
Titoli dell'autore
Nietzsche e la solitudine
Il destino di un inattuale
di Michele Bracco
editore: Stilo Editrice
pagine: 92
Prendendo in considerazione gli scritti e le lettere del filosofo tedesco, nonché alcune suggestive testimonianze – soprattutto femminili – fornite da coloro che ebbero modo di frequentarlo, l’Autore mostra come la solitudine costituì per Nietzsche la condizione e la conseguenza del suo essere un pensatore inattuale, al punto che egli finì col tempo per assumere un’aria misteriosa e inquietante. Il volume si apre con la prefazione di Giuliano Campioni (già ordinario di Storia della filosofi a all’Università di Pisa e curatore dell’edizione italiana Colli-Montinari delle Opere e dell’Epistolario di Nietzsche) e si conclude con un dialogo con il pittore Valerio Adami, uno degli esponenti più prestigiosi del panorama artistico contemporaneo
Nietzsche e la poesia
editore: Stilo Editrice
pagine: 220
Annalisa Caputo, partendo da alcune pagine di Così parlò Zarathustra, affronta la questione del rapporto tra sofferenza e poesia. Michele Bracco sviluppa il tema del ‘ritmo’ in Nietzsche, in relazione non solo alla poetica, ma anche al tempo, alla musica e – soprattutto – al corpo. Gemma Adesso lavora sulla poetica cinematografica, specchiando Nietzsche in Dino Campana. Francesca Avelluto insegue la presenza e la voce di Nietzsche tra gli eteronimi di Fernando Pessoa. Eleonora Palmentura si interroga sul ‘Nietzsche di Gadamer’ e sul rapporto tra poetica e finitezza.Un testo che si segnala per l’originalità dei contenuti, il colore degli stili di scrittura e il desiderio di dialogare con il mondo accademico e il mondo della vita.
Sulla distanza
L’esperienza della vicinanza e della lontananza nelle relazioni umane
di Michele Bracco
editore: Stilo Editrice
pagine: 144
Nella prossimità problematica dello straniero, nell’insopprimibile vicinanza dell’amico lontano, nella potenza dello sguardo, nell’assedio impietoso dell’allucinazione, nel sentimento del disgusto o del ridicolo, nella relazione etica del faccia a faccia, quelle in atto sono ‘distanze’ che non possono essere misurate geometricamente. Sorgono allora una serie di domande: in che maniera la cultura e l’ideologia condizionano il corpo dell’uomo e il suo modo di abitare lo spazio? Come si modifica la percezione di ciò che è vicino o lontano quando la follia altera drammaticamente la nostra rappresentazione della realtà? In che senso l’incontro con l’altro è reso possibile da una distanza assoluta che ci avvicina proprio in quanto ci separa? In questo lavoro l’Autore ci mostra come non solo l’uomo viva la vicinanza o la lontananza in un modo irriducibile a qualsiasi forma di misurazione, ma come esistano distanze di natura diversa a seconda del contesto in cui siamo esistenzialmente ed emotivamente orientati.